Emiliano Beri
Emiliano Beri (Genova, 1977) è professore associato in Storia Moderna presso l'Università degli Studi di Genova.
Si è laureato con lode in Storia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Genova. Nel 2011 ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Storia sempre presso l’Ateneo genovese, discutendo una tesi sulle guerre di Corsica del medio Settecento.
Dal 2012 al 2016 è stato assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Antichità, Filosofia, Storia e Geografia (DAFiSt) dell’Università di Genova sviluppando due progetti di ricerca biennali: “Militarizzazione e territorio nelle Liguria dell’Ottocento” e “Genova e le sue frontiere marittime: difesa e controllo (XVI-XVIII sec.)”.
Dal 2008 al 2016 ha fatto parte delle unità di ricerca locali di due PRIN (Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale) coordinati da Livio Antonielli (Università di Milano) e dell’unità di ricerca locale del progetto Futuro in Ricerca-FIRB (Fondo per gli Investimenti della Ricerca di Base) coordinato da Valentina Favarò (Università di Palermo). Dal 2012 al 2017 ha operato anche nell’ambito di quattro progetti di ricerca d’Ateneo (PRA e FRA).
Ha fatto parte del CEPOC Centro interuniversitario di studi “Le polizie e il controllo del territorio” (dal 2013 al 2019) e dell’Organizzazione scientifica “Red Columnaria. Red Temática de investigación sobre las fronteras de las Monarquías Ibéricas”, nodo Mediterranean Maritime Borders 16th to 21st century (dal 2016 al 2018). Dal 2015 al 2018 ha collaborato col Centro interuniversitario per la storia marittima e navale
Attualmente coordina l’attività di divulgazione scientifica del Laboratorio di Storia Marittima e Navale (NavLab) del DAFiSt, collabora con l’unità scientifiche italiana del progetto ERC Starting Grant 2016 Seafaring lives in transation. Mediterranean maritime labour and shipping during globalization 1850s-1920s ed è membro di unità di ricerca nel PRIN 2017 Il brigantaggio rivisitato. Narrazioni, pratiche e usi politici nella storia dell’Italia moderna e contemporanea
Si interessa di storia sociale, militare, marittima e navale dei secoli XVI, XVII e XVIII, con particolare attenzione per quest’ultimo. Ha lavorato sul contrabbando di guerra nell’area marittima ligure e tirrenica, sull’esercizio dei poteri di polizia in Corsica e nel mar Ligure, sull’organizzazione dell’esercito e della marina da guerra genovese, sugli strumenti di raccolta e analisi delle informazioni (con particolare attenzione per l’apparato consolare), sulle dinamiche sociali nella Corsica genovese e, più in generale, sull’interazione pubblico-privato e poteri locali-potere centrale nel controllo e nella difesa del territorio e degli spazi marittimi.
Ha pubblicato tre monografie – “Genova e il suo Regno. Ordinamenti militari, poteri locali e controllo del territorio in Corsica fra insurrezioni e guerre civili (1729-1768)” (Novi Ligure 2011), “Genova e La Spezia da Napoleone ai Savoia. Militarizzazione e territorio nella Liguria dell’Ottocento” (Novi Ligure 2014) e “Contrabbandieri e corsari napoletani nella Rivoluzione di Corsica 1757-1768” (D’Amico 2020) – e numerosi saggi in opere miscellanee e in riviste scientifiche, nazionali e internazionali.
Paolo Calcagno
Paolo Calcagno (Vado Ligure, 1978) è professore associato in Storia Moderna presso l'Università degli studi di Genova. Si è laureato nel 2006 con una tesi magistrale sul Marchesato del Finale durante la dominazione spagnola, che ha costituito la base di partenza per un progetto di dottorato sviluppato presso l’Università di Verona tra 2007 e 2009 (XXII ciclo). Ne è scaturita una monografia dal titolo La puerta a la mar. Il Marchesato del Finale nel sistema imperiale spagnolo (Viella, 2011).
Dal 2010 al 2012 ha usufruito di un assegno di ricerca presso l’Università di Genova, con un progetto relativo al tema «Economia e società nel territorio savonese tra XV e XX secolo», che si è concretato in un volume dal titolo Savona, porto di Piemonte. L’economia della città e del suo territorio dal Quattrocento alla Grande Guerra (Città del silenzio edizioni, 2013).
Contestualmente, ha operato all’interno di due PRIN (2007 e 2009) e di un FIRB (2012), svolgendo ricerche sul controllo del territorio e del mare all’interno dello spazio genovese di antico regime, e in particolare sulle strategie messe in atto dal governo per contrastare il banditismo, la criminalità rurale, il contrabbando marittimo e le incursioni corsare sulle coste del Dominio, nonché sui meccanismi dell’approvvigionamento urbano, sulla difesa militare delle coste, sui dispositivi attivati per la difesa sanitaria (ne sono scaturite molteplici pubblicazioni all’interno di riviste nazionali o in atti di convegno).
Nel 2012 è entrato in ruolo presso l’Università di Genova in qualità di ricercatore, e ha ricoperto questa posizione (prima ricercatore di tipo A, successivamente ricercatore di tipo B) fino al 2019. Presso la Scuola di Scienze Umanistiche ha tenuto continuativamente insegnamenti di Elementi e fonti della storia moderna, Storia degli antichi stati italiani, Storia economica, Storia moderna. Attualmente ha un incarico anche presso il dipartimento di Scienze della formazione (insegnamento di Metodologia e teoria della storia). Ha insegnato Didattica della storia nell’ambito del ciclo e all’interno del percorso speciale 24 CFU. Ha collaborato con IANUA, Scuola Superiore dell’Università di Genova. È responsabile accademico del corso di laurea a doppio titolo in Scienze storiche / Histoire, civilisations, patrimoine, in collaborazione con Aix-Marseille Université. Ha ricoperto molteplici incarichi all’interno della Scuola di Scienze Umanistiche e del Dipartimento di Antichità, Filosofia, Storia, di cui fa parte: al momento è delegato all’orientamento per i corsi dell’area di Lettere.
Negli ultimi anni si è occupato soprattutto di aspetti sociali ed economici legati allo spazio mediterraneo tra XVI e XVIII secolo: in particolare studia i meccanismi dello scambio commerciale, le politiche doganali dei porti, con un’apertura ai rapporti con l’Atlantico generati dai commerci dei generi coloniali. Altre ricerche recenti hanno messo al centro altri temi di storia marittima, quali i contrabbandi, gli approvvigionamenti, la pesca, la violenza negli spazi portuali. Tra i suoi lavori più recenti la monografia dal titolo Fraudum. Contrabbandi e illeciti doganali nel Mediterraneo (XVIII sec.) (Carocci 2019); e la curatela del fascicolo I generi coloniali americani nel Mediterraneo: i grandi porti come centri di destinazione, di consumo e di redistribuzione (XVII-XIX secolo), «RiMe. Rivista dell’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea», 8/I, n.s., (2021).
Ha collaborato recentemente ai progetti internazionali ERC Starting Grant «Seafaring Lives in Transition. Mediterranean Maritime Labour and Shipping during Globalization, 1850s-1920s», e CULTURBAN «Culturas urbanas y resistencias en la Monarquía Hispánica», subproyecto della Universidad de Cantabria «Gobernanza, conflicto y construcción de la cultura política en la Edad Moderna». Membro del comitato scientifico di diversi centri di studio e riviste, è stato cercheur invité presso il Centre de la Méditerranée dell’Université Côte d’Azur nel gennaio-febbraio 2017, visiting professor presso il Departement d’Història moderna i contemporànea dell’Universidad de València nel dicembre 2019 e profesor visitante presso il Departamento de Historia Moderna y Contemporánea della Universidad de Cantabria nel maggio 2022.